La rete e la TV. Da qualche anno il dibattito sull’informazione, non solo politica, sembra ruotare attorno ai modi e alle forme dell’interazione fra questi due canali. La rete che improvvisamente diviene “i social”, poi twitter che assume il ruolo di News Network, e l’informazione e la notizia che lì nascono, germogliano, si diffondono acquisendo…
Il primo palinsesto (a posteriori) di Periscope
Periscope è come la TV, solo che ti sta in tasca. La differenza sostanziale però con la Tv che conosciamo, quella che in tasca non sta e se ci sta non la consideri come a casa propria, è che la puoi fare tu, in diretta, ovunque. Basta saperlo fare. Basta imparare a farlo. Qualche giorno fa abbiamo…
Periscope, un primo bilancio: ecco cosa funziona e cosa no
Dopo quattro mesi di Periscope possiamo azzardare un primo, minimo, bilancio. Come spesso capita nelle cose umane, sono stati smentiti sia i catastrofisti (“sarà un flop, una moda passeggera, durerà una stagione”) sia gli entusiastici sognanti (“il mondo non sarà più lo stesso, realizzati i sogni di Joyce, Wallace, Proust, Marinetti, Calimero e Don Bachi”)….
Non basta comunicare bene, conta anche chi lo fa
Ogni politico o movimento ambisce alla disintermediazione. È più comodo e, soprattutto, la disintermediazione funziona. Funzionò quella catodica di Berlusconi. Ha funzionato quella digitale, ma monodirezionale, del blog di Grillo. Funziona quella in 140 caratteri di Renzi, il #matteorisponde, il tweet diretto, sferzante, che arriva al singolo senza mediazioni. La tv, il blog, Twitter, e…
Noi e Ana.
Questa pagina del nostro diario, inizia e finisce con Anne o, come dicon tutti, Ana. Se passate da Portland, nel Maine, fate un salto a trovare Ana. Lavora come cameriera in un bar con cucina di fronte al porto dove puoi mangiare il fantastico lobster roll, la specialità locale d’astice che più fresco non si…
La città non esiste
Il laghetto del Central Park non è ancora gelato, ma le anatre non ci sono. Sono volate via. Nessuno è venuto a prenderle per portarle “vattelappesca dove”. Semplicemente è venerdì sera, poco dopo il tramonto e il cielo sopra a New York prende fuoco e la terra trema, ma non è la metropolitana sotto i…
Le mani nella città
Il nostro destino, qui sulla strada verso Philadelphia e ancora per qualche ora, è ed è stato nelle mani di Monthy, l’autista afroamericano che ha le efelidi come quelle di Morgan Freeman e per questo mi fido di lui, come Robin Hood del saraceno Azeem. Le mani di Monthy sono giganti come quelle di Gianni…
Cataratte
La nostra guida per i primi quattro giorni di viaggio si chiama Greg. È un newyorkese canuto e rubicondo sui settanta. Greg parla quattro lingue e per questo naturalmente io lo invidio fino quasi all’odio viscerale. Greg ci racconta i luoghi che attraversiamo in tre lingue ( italiano, tedesco, spagnolo) ed è molto bravo a…
Le lacrime e l’orgoglio
Centinaia di miglia di giallo, rosso e verde, sfumate, mischiate come sulla tavolozza di un Modigliani a fine bottiglia. Da qui vi scrivo, mentre il pullman corre e si lascia sfilare al fianco scuolabus, pick-up scassati, tir bisontici, laghi e fiumi, le case viste nei film che non puoi non continuare a ripeterti: chissà com’è…
Civati, Letta e le “scelte” del PD
Esattamente due anni fa, Pippo Civati decideva di non votare la fiducia al Governo Letta. L’argomento principale del suo dissenso, che io trovai allora altamente condivisibile, era che il partito democratico avrebbe commesso una profonda scorrettezza nei confronti dei propri elettori scegliendo di governare con Berlusconi, senza un programma chiaro di prospettiva, e soprattutto senza…
Il Cavaliere nel suo labirinto
Silvio Berlusconi è un uomo abituato alla lotta, alla sfida: questi giorni saranno per lui l’ennesima occasione di misurare le sue capacità di combattente. Ma con che carte si presenta a quest’ennesima partita? Abbiamo cercato di fare un breve riassunto: La coalizione: Matteo Salvini sembra aver stabilmente conquistato la scena nell’area di centrodestra; ma se…
Il segreto della vittoria di Renzi fra comunicazione e narrazione
Le parole in politica tendono ad invecchiare rapidamente. Acquistano odore di stantio, spesso usurate dall’utilizzo prolungato, finiscono per svuotarsi di senso o ampliare il proprio campo semantico in maniera così onnicomprensiva da risultare un flatus vocis, una zeppa da incollare al discorso quando non si sa cosa dire, non si conosce abbastanza un argomento o…