Noi e Ana.

Questa pagina del nostro diario, inizia e finisce con Anne o, come dicon tutti, Ana. Se passate da Portland, nel Maine, fate un salto a trovare Ana. Lavora come cameriera in un bar con cucina di fronte al porto dove puoi mangiare il fantastico lobster roll, la specialità locale d’astice che più fresco non si…

La città non esiste

Il laghetto del Central Park non è ancora gelato, ma le anatre non ci sono. Sono volate via. Nessuno è venuto a prenderle per portarle “vattelappesca dove”. Semplicemente è venerdì sera, poco dopo il tramonto e il cielo sopra a New York prende fuoco e la terra trema, ma non è la metropolitana sotto i…

Le mani nella città

Il nostro destino, qui sulla strada verso Philadelphia e ancora per qualche ora, è ed è stato nelle mani di Monthy, l’autista afroamericano che ha le efelidi come quelle di Morgan Freeman e per questo mi fido di lui, come Robin Hood del saraceno Azeem. Le mani di Monthy sono giganti come quelle di Gianni…

Cataratte

La nostra guida per i primi quattro giorni di viaggio si chiama Greg. È un newyorkese canuto e rubicondo sui settanta. Greg parla quattro lingue e per questo naturalmente io lo invidio fino quasi all’odio viscerale. Greg ci racconta i luoghi che attraversiamo in tre lingue ( italiano, tedesco, spagnolo) ed è molto bravo a…

Le lacrime e l’orgoglio

Centinaia di miglia di giallo, rosso e verde, sfumate, mischiate come sulla tavolozza di un Modigliani a fine bottiglia. Da qui vi scrivo, mentre il pullman corre e si lascia sfilare al fianco scuolabus, pick-up scassati, tir bisontici, laghi e fiumi, le case viste nei film che non puoi non continuare a ripeterti: chissà com’è…