Il personaggio che più ho amato di Moby Dick non è Achab, né Ismaele, né la stessa Balena Bianca. Ho sempre trovato la loro battaglia troppo spirituale, troppo in fondo à rebours, e , per certi versi, soltanto uno scontro di caratteri, sfogo di frustrazioni, ricerca dell’infinito nel finitissimo. Tre fantasmi avvitati in un turbine di nebbia.
A me è sempre piaciuto Queequeg, il ramponiere aborigeno. Serafico e coraggiosissimo, si muove all’interno della storia come un eroe sottoproletario, anche se in realtà è un principe: insomma, come l’antenato ancestrale di un Totò pasoliniano. Queeque fa, fatica. Lavora con le mani. E’ sua la mano che lancia l’arpione, è sua la mano che tesse le stuoie (E Ismael, che gli fa da assistente, non può non paragonarlo alle Parche). Con le sue mani spinge i compagni alla tomba senza nome che è l’oceano. All’interno dell’universo mondo della nave, il mondo dei suoi fini è la cattura: non per la lotta, ma per gli spermaceti, che danno olio, che da pane: che da vita.
Tutti parlano del ritorno della Balena Bianca. In molti lo auspicano. Lo stesso Monti tira i remi in barca perché teme un progetto neo-democristiano. Come può una balena sopravvivere nello stagno che è la politica italiana? Io credo che per molti, l’immagine della rinascita della DC sia uno spauracchio da coltivare. Finita (finita?) l’era del Cavaliere, scomparso il Grande Nemico, è necessario trovarne un altro. Ma la storia non si ripete, il Novecento non ritorna: nonostante questo sia un Paese per vecchi.
Da quando il fantasma della Grande Balena sembra riaffiorare all’orizzonte e lanciare il suo inconfondibile sbuffo, le navi si sono affollate di inossidabili Achab nostrani (mentre si mobilitano i balenisti). Io preferisco essere un Queequeg qualunque, che parla alla ciurma di ciò che ci spetta se andrà bene la pesca, di come affrontare il mare in tempesta, di come sopravvivere allo scorbuto. Del fatto che, soprattutto, en mer doivent savoir comment enlever la merde. Esattamente quello di cui l’Italia e gli italiani hanno bisogno in questo momento: e lasciamo ad altri il lusso di inseguire fantasmi della mente.
(pubblicato pdsavona.it 20 Ottbre 2013)