Michele Serra, nella sua Amaca quotidiana, coglie, come sempre, un punto nodale. Parlando del famoso “orlo del baratro” sul quale ciondoliamo da ormai quasi due anni, ci fa notare che nell’espressione si nasconda tutta la più recondita ipocrisia di questa società, il progressivo ed inesorabile allontanamento dai principi espressi dall’Articolo 3 della nostra Costituzione, dallo spirito stesso di una Carta che, come abbiamo apprezzata qualche tempo fa dalle parole di Calamandrei, si poneva come obiettivo in itinere di livellare le disuguaglianze.
Non tutti piedi paiono essere ugualmente pericolanti, perché c’è chi dal baratro sembra a debita distanza (magari lo sorvola in elicottero) e chi c’è già caduto, e da tempo (esodati, licenziati, disoccupati eccetera)
E dunque, a ben vedere non è il baratro a rendere sospetta, e ormai stucchevole la metafora. E’ il verbo “siamo”, la prima persona plurale, un finto umanismo che è anche finto solidarismo, “siamo tutti sulla stessa barca” e non è vero. (…)”Siamo” chi? L’evasore con i quattrini all’estero tanto quanto il borsista precario? Il classicismo è una vecchia categoria; ma è perfino più vecchia e risaputa l’ipocrisia.
Coerentemente con queste parole di Serra, riportiamo di seguito la sintesi di un uno studio dell’Economist (non della FIOM di Landini, chiaro?), messo in evidenza dal sito internazionale.it, dal titolo eloquentissimo:
Quante ore deve lavorare un dipendente per guadagnare come il suo capo
Gli amministratori delegati in Italia guadagnano più che nel resto d’Europa, lo svela un’infografica dell’Economist, secondo cui i manager italiani guadagnano 957 dollari all’ora. Questo significa che in Italia un’ora da amministratore delegato vale dieci giorni di salario medio. La Romania è il paese più diseguale: un lavoratore con un salario medio deve lavorare più di 12 giorni per guadagnare quello che un amministratore delegato guadagna in un’ora.
La Norvegia, invece, è il paese più equo: un’ora da dirigente vale un paio di giorni di lavoro di un dipendente con salario medio. In generale, la differenza di retribuzione tra dirigenti e dipendenti è maggiore nei paesi ex sovietici, in Italia e in Spagna.
Qui, l’articolo originale in lingua inglese dell’Economist.
(pubblicato su pdsavona.it 14 Giugno 2013)